giovedì 31 gennaio 2013

Yitrò


Yitrò

Il suocero di Moshe Yitrò, dopo aver sentito di tutti i miracoli operati da H. per salvare gli ebrei dall'Egitto, decide di raggiungere il popolo con la figlia Tzippora, moglie di Moshe e i due figli di lei Ghershon e Eliezer. 
Yitrò dichiara a Moshè "ora so che H. é più grande di ogni altra divinità"; si circoncide e si converte all'ebraismo.

Il suocero consiglia a Moshe, unico giudice del popolo, di nominare dei magistrati ogni migliaia, centinaia, cinquantina e decina di persone per risolvere le questioni più semplici, mentre solo le problematiche più grandi sarebbero state sottoposte a Moshe.

Moshe dopo essersi consultato con H. accetta il consiglio del suocero.
Yitrò torna alla sua terra per convertire anche i suoi famigliari.

Il popolo di Israele si accampa di fronte al Sinai. 
Moshe sale sul monte e H. gli promette che se il popolo ebraico ascolterà attentamente la sua voce Israele sarà per sempre una nazione santa e gli ebrei un regno di principi.

Il popolo promette di ascoltare la voce di H. quindi Moshe comanda loro di prepararsi a ricevere il dono della torah.

H. pronuncia i dieci comandamenti che sintetizzano tutti i 613 precetti della torah.
All'udire dei comandamenti, tutto il popolo vede tuoni, fiamme, fumo e il suono di un corno,che fuoriescono dal monte, e ne ha grande timore. Moshe assicura loro che, finché continueranno ad avere questo timore, non arriveranno mai a peccare. 


 Shabbat Shalom

giovedì 24 gennaio 2013

Beshallach

Beshallach



 Il popolo ebraico esce dall'Egitto protetto da una nube di giorno e da una colonna di fuoco di notte.
Il faraone intanto si pente di averlo liberato e si lancia all'inseguimento.


Gli ebrei si trovano sulle sponde del Mar Rosso quando i soldati egiziani stanno per raggiungerli.
Colti dal panico invocano H. che li rassicura, invitandoli a proseguire il cammino.


Durante la notte il mare si apre permettendo al popolo di attraversarlo. Anche gli egizi provano a passarvi, ma vengono sommersi dalle acque tornate al loro stato naturale.

Grati per la totale disfatta degli egiziani, gli ebrei intonano all'unisono una cantica di lode ad H.
Lungo il loro cammino verso Israele, trovano fonti di acqua soltanto amara e se ne lamentano con Moshe.
Perciò H. spiega a Moshe come addolcire l'acqua e comanda alcune mitzwot.


Il popolo si accampa nell'oasi di Elim; qui recrimina la mancanza di cibo. Moshe lo rassicura promettendo che H. darà loro da mangiare cibo a sazietà.


Al crepuscolo H. li rifornisce perciò con delle quaglie e al mattino dal cielo fa scendere la manna che ognuno poteva raccogliere nelle quantità necessarie per la giornata. Qualora ne fosse avanzata, il rimanente sarebbe imputridito; per lo Shabbat ciascuno doveva raccogliere una doppia razione. 
Vengono impartite alcune regole dello Shabbat.
Gli ebrei si ritrovano nuovamente senza acqua e protestano con Moshe. 
H. comanda a Moshe di colpire con il suo bastone una roccia e da essa sgorga acqua abbondantemente. 


Il popolo di Amalek attacca Israele, che grazie all'intervento divino riesce a sconfiggerlo.
H. giura guerra per tutte le generazioni ad Amalek e ne promette la totale cancellazione.





Shabbat Shalom

giovedì 17 gennaio 2013

Bo


Bo 

 
Moshe ed Aron avvisano il faraone della successiva piaga: le locuste. Il faraone, per impedirla offre a Moshè di liberare tutti gli uomini ebrei, lasciando in schiavitù solo i giovani e le donne. Moshe rifiuta l'offerta. 

 
Le locuste invadono il paese; il faraone promette allora di liberare il popolo se la piaga si interromperà, e, come già avvenuto in precedenza, finite le locuste, viene meno alla parola data.
Con la nona piaga su tutto l'Egitto calano le tenebre, mentre nelle residenze degli ebrei c'é la luce. 

 
Gli egiziani cominciano a nutrire un profondo rispetto nei confronti di Moshe e degli ebrei.  

 
Moshe avverte il faraone che a breve tutti i primogeniti dell'Egitto moriranno.
H. insegna a Moshe le regole di Rosh Hodesh, e comanda a ogni ebreo di prendere per sé un agnello da sacrificare ad H. da mangiare con azzime e erbe amare. 

 
Parte del sangue dell'agnello verrà messo sugli stipiti delle case affinché i primogeniti ebrei siano risparmiati dalla piaga. 

 
A mezzanotte H. colpisce tutti i primogeniti egiziani; il faraone stremato cerca Moshe ed Aron per mandarli via.
Prima di andare via i figli di Israele si arricchiscono prendendo dagli egizi oggetti d'oro e d'argento i quali glieli donano come risarcimento dei tanti anni di schiavitù.
In tutta fretta 600000 uomini più le donne e i bambini lasciano l'Egitto dopo 430 anni di schiavitù. 

 
H. chiede a Moshe di istruire il popolo sul precetto, valido per tutte le generazioni future, di commemorare l'esodo, accompagnato anche dal divieto di consumare e possedere cibi lievitati.
In ricordo del miracolo che ha salvato i primogeniti ebrei H. chiede che tutti i primogeniti siano a Lui consacrati.
Viene comandato il precetto dei tefillin. 


 
Shabbat Shalom

venerdì 11 gennaio 2013

Vaera


Vaera 


 
H. rassicura Moshe promettendo una redenzione prodigiosa, tuttavia il popolo amareggiato dalla schiavitù non presta ascolto alle Sue parole. 

 
Vengono elencate le origini di Moshe e di Aron. 

 
Moshe riferisci ad H. di sentirsi inadatto al compito assegnatogli, ma H. Lo incoraggia nuovamente. 

 
Moshe e Aharon si recano dal faraone. Li Aharon getta a terra il proprio bastone, che si trasforma in un serpente, ma i maghi di corte riescono a replicare lo stesso prodigio.  
Aharon avverte il faraone che se non lascerà libero il popolo d'Israele tutta l'acqua del Nilo diventerà sangue. Al rifiuto ostinato del faraone si scatena così la prima delle dieci piaghe. 
Dopo la piaga del sangue e un nuovo rifiuto del faraone dal Nilo escono delle rane che invadono il paese. 

 
Ad esse seguono i pidocchi a torturare gli egiziani, ma neanche questo convince il faraone a liberare gli ebrei.

Con la piaga successiva belve feroci iniziarono ad attaccare e terrorizzare gli egizi; solo allora il faraone promette di liberare gli ebrei. Terminata la piaga però si tira indietro.
Successivamente, nella quinta piaga tutto il bestiame egizio morí, mentre quello degli ebrei si salvó.
Ad un nuovo rifiuto del faraone, H. per mano di Moshe e Aharon scatena delle ulcere in tutto il paese. 

 
Una grandine di fuoco cade sul suolo egizio distruggendo tutto ció che si trovava in campagna; tutta la terra di Goshen, dove dimoravano gli ebrei, rimane invece integra. 
Il faraone implora Moshe di far terminare la piaga promettendo di liberare dalla schiavitù Israele, ma ancora una volta, terminata la piaga, il cuore del faraone si indurisce e viene meno alla parola data. 


 
Shabbat Shalom

giovedì 3 gennaio 2013

Shemot


Shemot 


 
I figli di Israele prolificano in Egitto, divenendo molto numerosi. Il faraone, spaventato da una loro futura ribellione, decide di renderli schiavi e comanda di uccidere tutti i neonati ebrei maschi. 

 
Yocheved figlia di Levi,madre di Miriam e Aharon, partorisce Moshe.
Per non farlo uccidere dalle guardie egiziane lo lascia in una cesta sul Nilo. Moshe viene trovato dalla figlia del faraone che lo cresce. 

 
Egli, divenuto grande, vedendo un egizio colpire un ebreo, lo uccide.
Il faraone lo viene a sapere e ordina l'uccisione di Moshe, ma questi scappa nel deserto. 

Moshe risiede in casa di Itro e ne sposa una delle sette figlie, Zippora da cui ha due figli. 

 
H. appare a Moshe in un roveto ardente, comandandogli di recarsi a salvare il popolo dalla schiavitù egizia.

Moshe tenta più volte di sottrarsi alla missione, ma alla fine accetta, a condizione che agli incontri col faraone verrà accompagnato dal fratello Aharon. 

 
Moshe insieme al fratello Aharon annuncia al popolo ebraico la prossima redenzione, ed esso crede alle sue parole. 

 
Moshe si rivolge al faraone con la richiesta di liberare il popolo, ma il crudele sovrano, invece di ubbidire al comando divino, inasprisce ulteriormente la schiavitù, rendendola insostenibile.
Moshe se ne lamenta con H. 


 
Shabbat Shalom