venerdì 31 maggio 2013

Shelach

Shelakh lecha

Il popolo chiede il permesso ad H. di mandare degli uomini nella terra di Caanan per esplorarla.  H. risponde che se lo avessero ritenuto opportuno, sarebbe stato permesso loro di mandare un esponente per ciascuna tribù ad esplorare il paese, prima di riceverlo in dono. I prescelti  furono i Capi tribù,  che vennero istruiti da Moshe sulla strada da percorrere e le informazioni da raccogliere.

Gli esploratori partono, ma al loro ritorno presentano al popolo un resoconto negativo sulla terra. Confermano che é una terra estremamente fertile nella quale scorre latte e miele, ma le città sono ben fortificate e abitate da giganti: ritengono perciò che sarebbe stato impossibile conquistarle. Solo Calev ben Iefunè della tribú di Giuda e Yeoshua bin Nun  della tribú di Efraim si oppongono a questo resoconto. Quella notte, il 9 di Av, il popolo si dispera e rimpiange di non essere morto in Egitto o nel deserto, piuttosto che in guerra contro i nemici.

Per queste lamentele H. parla a Moshè proponendogli di annientare il popolo e di farne nascere da lui uno più grande e potente. Moshe rifiuta categoricamente, chiedendo invece misericordia. H. accetta la preghiera di Moshe ma condanna comunque il popolo a vagare per 40 anni nel deserto, cosicché solo i figli sarebbero potuti entrare nella terra tanto agognata.

Il popolo si addolora molto di questa notizia e al mattino parte di loro decide di provare comunque a salire in eretz Israel dichiarando guerra agli abitanti; Moshe li avverte che H. non sarebbe stato con loro in questa impresa.  Gli amaleciti e i cananei li attaccano e ne fanno strage.
H. comunica a Moshe i sacrifici da portare per coloro che si macchiano involontariamente del peccato d'idolatria e la pena per coloro che commettano idolatria volontariamente.

I figli di Israele trovano un uomo che profana lo shabbat raccogliendo della legna, lo conducono di fronte a Moshe e Aron chiedendo loro quale pena dovesse subire. H. comanda che quell'uomo sia lapidato da tutta la comunità fuori dall'accampamento.

H. parla con Moshe dicendogli di farsi degli zizit agli angoli dei loro abiti affinché si possano ricordare delle mitzwot e non si allontanino da esse.

Shabbat Shalom da tutto lo staff del CGT
Orari Shabbat
Roma entra 20,27 esce 21,38
Milano entra 20,54 esce 22,11
Tel Aviv entra 19,29 esce 20,30

venerdì 24 maggio 2013

Behaalotecha

Behaalotechà


Viene comandato ad Aron di occuparsi dei lumi della Menorah.

I leviti, in sostituzione dei primogeniti, vengono consacrati ad H. per compiere tutti i lavori inerenti il Mishkan, e per chiedere espiazione per il popolo.

D. comanda di offrire nel tempo stabilito, il 15 di Nissan, il sacrificio di Pesach in ogni generazione. Tutti hanno l'obbligo di portarlo, ma se un uomo si trova in uno stato di impurità o in un luogo lontano durante il tempo stabilito, può ugualmente presentare il sacrificio il 15 del mese successivo (Yiar), Pesach sheni.

D. Comanda a Moshe di costruire due trombe d'argento che dovevano essere suonate per radunare il popolo, per farlo muovere, prima di andare in guerra, per essere ricordati e salvati davanti a D. ed infine prima di ogni momento di gioia come le feste e i capi-mese.

Moshe invita suo suocero Itrò ad unirsi al popolo d'Israele, promettendogli grandi benefici.
Il popolo si lamenta per il sapore della manna, desiderando sostituirla con della carne, e rimpiange l'Egitto. Moshè sconfortato chiede ad H. di non far gravare solo su di lui il peso della guida del popolo; perciò H. lo autorizza a nominare settanta anziani con i quali condividere il compito. H. si adira contro il popolo e promette che il giorno successivo ci sarebbe stata tanta carne da sfamare per un mese intero tutto l'accampamento: ne sarebbero arrivati alla nausea.

Un vento fece alzare in volo delle quaglie che si disseminarono su tutto l'accampamento. Il popolo ne raccolse, ma quando la carne si trovava ancora tra i loro denti, H. colpì il popolo con una grande piaga.
Miriam insieme ad Aharon si lamenta contro Moshe perchè in disaccordo con la separazione di Moshe dalla donna cushita che aveva sposato, bella sotto ogni aspetto.
H. interviene e punisce lashon-hara di Miriam con la tzaarat; Aharon e Moshe pregano per la sua guarigione. Miriam viene riammessa nell'accampamento dopo 7 giorni, nei quali tutto il popolo non riprende il cammino per onorarla di quanto fatto per Moshe sulle rive del Nilo.

Shabbat Shalom

giovedì 16 maggio 2013

Nasó

Nasò

I figli di Ghershon e i figli di Merari (entrambi figli di Levi) vengono contati e incaricati di trasportare alcune parti del mishkan.

H. comanda al popolo di mantenere la purità all'interno dell'accampamento.
Ogni figlio d'Israele è obbligato a consacrare una decima del proprio prodotto a D. consegnandola al Cohen, ci viene promesso che chi non le consegnerà tenendole per se, avrà per se solo quelle, mentre chi terrà fede a questo patto verrà benedetto con grande ricchezza.

Se una donna dava modo al marito di sospettare di infedeltà, l'uomo poteva portare la donna davanti al Cohen, il quale, scriveva su una pergamena una maledizione nel caso in cui la donna fosse davvero un'adultera e una promessa di fertilità nel caso in cui la donna non lo fosse. La pergamena veniva sciolta in un'acqua da cui la donna beveva, se le si gonfiava il ventre e le venivano i fianchi cadenti, la donna era da considerarsi adultera, oggetto di maledizione di fronte al popolo, in caso contrario era sciolta da ogni accusa e veniva benedetta.
Vengono riportate le regole per chiunque volesse fare un voto di nazireato, astenendosi dal vino e non passando alcun tipo di rasoio sulla propria testa per un determinato periodo di tempo.
D. insegna ai Cohanim le parole della Birchat Cohanim, la benedizione sacerdotale.

Viene finito di costruire il Mishkan, nei 12 giorni successivi l'inaugurazione i capi tribù presentano la loro offerta, da consacrare davanti a D. un capofamiglia per volta, uno ogni giorno.
Nonostante le offerte siano tutte uguali la Torah riporta dettagliatamente tutti gli oggetti e gli animali offerti da ogni famiglia.

Dopo l'inaugurazione, Moshe iniziò a parlare con H. attraverso il Mishkan.


Shabbat Shalom

giovedì 9 maggio 2013

Bamidbar

Bamidbar

H. comanda a moshe e ad Aharon di nominare dei nassi, dei capi, per ogni tribù e di censire gli ebrei nel deserto.

Vengono contati 603550 uomini tra i 20 e i 60 anni.

La tribù di Levi viene contata separatamente dal resto del popolo ed include 22000 maschi da un mese di età in poi.

La tribù dei Levi, non avendo preso parte insieme al resto del popolo al peccato del vitello d'oro, viene incaricata di occuparsi del servizio del tabernacolo al posto dei primogeniti.

I Levi si dovevano occupare di smontare e rimontare il Mishkan, di erigere delle tende intorno ad esso quando si accampavano e di trasportarlo sulle loro spalle.

H. comanda anche come dovevano disporsi i figli di Israele quando sostavano: il Mishkan sarebbe dovuto stare al centro circondato dalla famiglia dei Levi.

Intorno a loro si accampavano le dodici tribù in gruppi da tre.
Ad est del Mishkan c'era Yehuda, Yssachar e Zevulun. A Sud Reuven, Shimon e Gad. A ovest Efraim Moshe e Biniamin. A nord Dan, Asher e Naftali.
Anche durante i viaggi veniva mantenuto lo stesso schieramento.

Shabbat Shalom

venerdì 3 maggio 2013

Behar - Bechukkotai

BEHAR

D. comanda a Moshe le regole dell'anno sabbatico.
Dopo che gli ebrei saranno entrati nel paese che H. darà loro, potranno lavorare il campo per sei anni, ma il settimo anno sarà un anno di completo riposo per essi, uno Shabbat in onore di D.
Il prodotto del campo durante il settimo anno servirà solo come nutrimento per la famiglia, gli schiavi, i lavoratori salariati e gli animali familiari.
Si conteranno sette anni sabbatici, al termine dei quali, nel giorno di Kippur, si suonerà lo shofar e si annuncerà il cinquantesimo anno come un Giubileo. Durante il Giubileo ciascun ebreo ritornerà padrone del proprio possesso ereditario, così come H. divise la terra tra le dodici tribù.

Quindi la Torah ci ammonisce dal trarre un guadagno illecito dalla vendita di un terreno. Quando si stabilirà il prezzo di un terreno, bisognerà tenere in considerazione gli anni che mancano al giubileo: se mancano ancora tanti anni al giubileo ovviamente il prezzo sarà piu alto rispetto a se ne manchino meno, perché all'arrivo del cinquantesimo anno la vendita non avrà piu valore.

H. rassicura il popolo promettendo che la Sua benedizione, durante l'anno sabbatico si riverserà anche sul raccolto, affinché basti per 3 anni, e specifica che la terra appartiene a Lui: per questo motivo non la si può vendere per sempre.

Se una persona in difficoltà economiche fosse costretto a vendere parte del suo possesso ereditario, in ogni momento sarà autorizzato a riscattarlo ad un prezzo proporzionale al numero di raccolti fatti; e se non egli potrà farlo anche un parente per lui. Ma se non dovesse avere i mezzi necessari per riscattare il terreno comunque nell'anno del giubileo tornerà in suo possesso.

Viene sancito il divieto di prestare ad un fratello denaro con interesse, e che inoltre nell'anno del giubileo anche gli schiavi dovranno essere rilasciati insieme alle loro famiglie.


Bekhukkotai

H. promette al popolo che se eseguirà i precetti della Torah non ci saranno carestie nel paese e il prodotto abbonderà ogni anno, regnerà la pace e non ci sarà da temere nè dalle bestie feroci nè dai nemici, cinque persone che osservano i precetti saranno sufficienti a farne scappare cento e cento potranno inseguirne diecimila. Il mishkàn di H. sarà tra il popolo ed Egli procederà in mezzo a esso.

Ma se invece il popolo deciderà di non seguire le mitzwot il prodotto sarà sempre più scarso, verrà cacciato dalla sua terra, scapperà inseguito dalle bestie feroci e avrà paura anche quando non ci sarà da aver paura.
La terra diventerà una landa desolata che anche gli altri popoli rifiuteranno di abitare, così si recupereranno gli anni sabbatici che non sono stati rispettati. Il popolo lentamente confesserà i propri errori e tornerà sulla strada di H. che ricorderà il suo patto con Israele e lo salverà.

Vengono riportati tutti i parametri per valutare le donazioni, da una persona, dal bestiame o anche dalle proprietà terrene.

La decima parte del prodotto della terra così come degli ovini o dei bovini che una persona possiede appartiene a H.

Shabbat Shalom