giovedì 27 marzo 2014

Tazria

Tazria

H. convoca Moshe per comunicargli alcune leggi sull'impurità di una donna che partorisce un figlio o una figlia, e i rituali relativi alla sua purificazione. Viene ricordato il precetto della Milah (circoncisione), precisando che andrà compiuto nell'ottavo giorno dopo la nascita.

H. parla a Moshe e ad Aron per insegnare loro come comportarsi con le persone affette da tzaraat, cioè macchie che potevano comparire sulla pelle in seguito ad alcuni tipi di averot. 
Tale macchia poteva essere un gonfiore, seet, una decolorazione, sappachat, o una baheret, macchia lucida. La persona affetta doveva presentarsi davanti al sacerdote, il quale la esaminava con attenzione, ed in base ad alcuni segni dichiarava la persona pura o impura.

La persona dichiarata impura sarebbe dovuta restare per un certo periodo, generalmente sette giorni, in isolamento; dopo di che si sarebbe dovuta ripresentare al sacerdote, che al riesame di alcuni segni, stabiliva se la persona poteva essere considerata nuovamente pura.

La tzaarat poteva colpire in alcuni casi anche il viso dell'uomo o i suoi vestiti; il processo di purificazione rimaneva invariato rispetto al precedente. 

Shabbat Shalom da tutto lo staff del CGT

giovedì 20 marzo 2014

Shemini

Shemini


Nell'ottavo giorno successivo ai sette dell'investitura al ruolo di Cohanim di Aaron e i suoi figli, vengono presentate sull'altare le offerte, così come H. aveva comandato a Moshe.
Aron e Moshe benedicono il popolo, e un fuoco da mandato da H. brucia tutto ciò che si trova sull'altare.
L'intero popolo vede la gloria di H., canta lodi e si prostra al Signore.

Nadav e Avihu, figli di Aron, presentano ad H. un sacrificio vietato: esce un fuoco dall'altare che li avvolge ed essi muoiono.
Il padre resta in silenzio davanti a questa tragedia.

Viene vietato ai Cohanim di prestare il loro servizio dopo aver bevuto del vino o del liquore. Moshe rimprovera Aron per non aver eseguito il sacrificio come li era stato comandato, ma dopo aver sentito le spiegazioni del fratello, Moshe le accetta.

Seguono le regole riguardanti la kasherut.
Qualunque animale che abbia lo zoccolo spaccato e sia ruminante è permesso; viene presentata una lista di tutti gli animali ruminanti, ma senza zoccolo spaccato (il cammello, il coniglio, la lepre) e di quelli con lo zoccolo spaccato, ma non ruminanti (il maiale, unico nel suo genere) e quindi non permessi.

Per quanto riguarda gli animali che "vivono nell'acqua", sono permessi tutti quelli che hanno le pinne e le squame, tutti gli altri sono da considerare ripugnanti.
Viene data una lista dei volatili proibiti e si vietano tutti gli insetti tranne 4 tipi di locuste.

Sono date alcune regole riguardanti l'impurità delle carcasse di animali e sottolineata la forza purificatrice del mikwe, il bagno rituale.

Il popolo d'Israele deve saper distinguere tra l'impuro e il puro, affinché possa essere santo davanti ad H. poiché H. è santo.

Questa settimana nel Maftir si legge la Parashat Parà per ricordare che normalmente gli impuri (dai morti) non possono mangiare il Qorban Pesach se non hanno eseguito la purificazione con la Parah Aduma - Vacca Rossa

Shabbat Shalom

giovedì 6 marzo 2014

Vaikra

Vaikra

Dopo l'inaugurazione del Mishkan, H. comanda a Moshe le regole dei sacrifici.

Chi desiderasse ringraziare H. avrebbe dovuto presentare un sacrificio Olà preso o dal gregge, o dai bovini, o dai volatili.

I sacrifici spesso erano accompagnati da una minchà , che consisteva in un'offerta di fior di farina mista ad olio, cotta in diversi modi e cosparsa di sale.

Era possibile anche offrire un sacrificio Shelamim ( di pace ) prelevato o dal gregge, o dai bovini, o dai capretti.

Qualora il Cohen Gadol, o l'intera comunità, o un dirigente del popolo trasgrediscano involontariamente ad un precetto di H. dovranno presentare un sacrificio di Khattat (espiazione); in questo modo il loro peccato veniva perdonato.

Anche le persone comuni avrebbero potuto espiare le proprie colpe involontarie presentando un diverso tipo di sacrificio Khattat.

Per espiare altri tipi di colpe, quali ad esempio l'utilizzo improprio di cose consacrate o nel caso di una trasgressione non certa, si era tenuti a presentare ciascuno secondo la propria possibilità economica un sacrificio Asham.