giovedì 10 aprile 2014

Akharè Mot

Akharè Mot:

Dopo la morte dei due figli di Aharon Nadav e Avihu, H. ammonisce di non entrare nel luogo santo dei santi, in cui è conservata l'arca. È permesso accedervi solo al Cohen Gadol e solo una volta all'anno, nel giorno d'espiazione, il giorno di Kippur.

Vengono riportare le regole che il Cohen Gadol doveva seguire per chiedere a H. perdono per i peccati del popolo. Nel Yom Kippur si estraeva a sorte tra due capri. Uno doveva essere sacrificato, sull'altro invece il Cohen confessava tutte le trasgressioni ed esso veniva poi portato in mezzo al deserto e lasciato li, come simbolo dell'allontanamento del popolo dai peccati.

La Parasha prosegue esortandoci a non offrire alcun sacrificio al di fuori del santuario e di stare attenti a non mangiare il sangue di un animale.

Infine H. ci mette in guardia dal seguire le usanze degli egiziani o degli altri popoli che hanno abitato la terra d'Israele, in quanto quest'ultima è stata contaminata dai loro atteggiamenti sbagliati.

Vieta infine alcune relazioni proibite, tra cui: l'incesto sia con i genitori che con una matrigna, una sorella, una nipote, una sorellastra, una zia paterna o materna ecc. o anche l'avere relazioni con una donna e con sua figlia, o con due sorelle mentre una delle due è ancora in vita.

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