giovedì 30 aprile 2015

Akharè Mot

Akharè Mot:

Dopo la morte dei due figli di Aharon Nadav e Avihu, H. ammonisce di non entrare nel luogo santo dei santi, in cui è conservata l'arca. È permesso accedervi solo al Cohen Gadol e solo una volta all'anno, nel giorno d'espiazione, il giorno di Kippur.

Vengono riportare le regole che il Cohen Gadol doveva seguire per chiedere a H. perdono per i peccati del popolo. Nel Yom Kippur si estraeva a sorte tra due capri. Uno doveva essere sacrificato, sull'altro invece il Cohen confessava tutte le trasgressioni ed esso veniva poi portato in mezzo al deserto e lasciato li, come simbolo dell'allontanamento del popolo dai peccati.

La Parasha prosegue esortandoci a non offrire alcun sacrificio al di fuori del santuario e di stare attenti a non mangiare il sangue di un animale.

Infine H. ci mette in guardia dal seguire le usanze degli egiziani o degli altri popoli che hanno abitato la terra d'Israele, in quanto quest'ultima è stata contaminata dai loro atteggiamenti sbagliati.

Vieta infine alcune relazioni proibite, tra cui: l'incesto sia con i genitori che con una matrigna, una sorella, una nipote, una sorellastra, una zia paterna o materna ecc. o anche l'avere relazioni con una donna e con sua figlia, o con due sorelle mentre una delle due è ancora in vita.

Kedoshim

H. comanda a Moshe "Siate santi perchè Io sono santo", ed inizia ad elencare una serie di mitwot attraverso le quali l'ebreo può santificare se stesso avvicinandosi alla santità di H.

Tra di esse: Il timore verso la propria madre e il proprio padre, il rispetto dello Shabbat, il non rivolgersi agli idoli, il lasciare un angolo del proprio campo per i poveri.

Il divieto di negare un debito, il divieto di trattenere anche per una sola notte lo stipendio di un lavoratore, il divieto di odiare il proprio fratello, l'obbligo di amare il prossimo come se stessi.

Il divieto di rivolgersi a oracoli o a negromanti, il divieto di distruggere gli angoli della barba e dei capelli, il divieto di fare tatuaggi. L'obbligo di dare ai proseliti gli stessi diritti di coloro che nascono nel popolo. Il divieto di imbrogliare con pesi e misure contraffatte. 

Dopo aver elencato gli atteggiamenti da cui allontanarsi vengono anche riportate delle punizioni per alcuni tipi di peccati.

Ci viene nuovamente promessa la terra d'Israele, una terra stillante latte e miele, raccomandandoci di fare attenzione a non seguire le usanze che avevano i popoli che l'hanno abitata prima che arrivassero a far disgustare H.
Pertanto è un nostro dovere saper distinguere tra ciò che è puro e ciò che è impuro, perchè il nostro popolo è consacrato a H.

Shabbat Shalom da tutto lo staff del CGT
ORARI SHABBAT
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mercoledì 22 aprile 2015

Tazria

H. convoca Moshe per comunicargli alcune leggi sull'impurità di una donna che partorisce un figlio o una figlia, e i rituali relativi alla sua purificazione. Viene ricordato il precetto della Milah (circoncisione), precisando che andrà compiuto nell'ottavo giorno dopo la nascita.

H. parla a Moshe e ad Aron per insegnare loro come comportarsi con le persone affette da tzaraat, cioè macchie che potevano comparire sulla pelle in seguito ad alcuni tipi di averot. 
Tale macchia poteva essere un gonfiore, seet, una decolorazione, sappachat, o una baheret, macchia lucida. La persona affetta doveva presentarsi davanti al sacerdote, il quale la esaminava con attenzione, ed in base ad alcuni segni dichiarava la persona pura o impura.

La persona dichiarata impura sarebbe dovuta restare per un certo periodo, generalmente sette giorni, in isolamento; dopo di che si sarebbe dovuta ripresentare al sacerdote, che al riesame di alcuni segni, stabiliva se la persona poteva essere considerata nuovamente pura.

La tzaarat poteva colpire in alcuni casi anche il viso dell'uomo o i suoi vestiti; il processo di purificazione rimaneva invariato rispetto al precedente. 

Metzora

Vengono riportate tutte le regole del processo di purificazione per la persona affetta da tzaraat.
Esaminata e valutata dal sacerdote l'estinzione della lesione, il guarito doveva portare dei sacrifici, radere ogni pelo e fare il bagno rituale.
Dopo di che il sacerdote chiedeva espiazione per suo conto, e la persona era pura.

La Torah riporta un tipo di rituale di purificazione alternativo per coloro che per la loro condizione economica non avrebbero potuto sostenere il costo dei sacrifici.

Le macchie, la tzaarat potevano colpire anche una casa: in questo caso venivano tolti tutti gli oggetti dall'abitazione e veniva chiamato il sacerdote, che esaminando le macchie, valutava di che tipo di tzaarat si trattava. In alcuni casi era sufficiente soltanto raschiare l'intonaco delle macchie, in altri era necessario far abbattere tutta la casa. Anche per questo tipo di tzaarat era necessario portare dei sacrifici e chiedere espiazione per poter considerare la casa nuovamente pura.

La Parasha si conclude spiegando le regole relative all'impurità dovuta a delle perdite sia nell'uomo che nella donna. L'impurità viene trasmessa anche agli oggetti che vengono in contatto con la persona non ancora purificata. 
Anche in questo caso vengono riportati tutti i sacrifici necessari e i rituali per chiedere espiazione.

Viene rievidenziata l'importanza, per il nostro popolo, del distinguere tra ciò che puro e ciò che è impuro affinchè H. possa risedere tra noi.

Shabbat Shalom da Tutto lo Staff delCGT
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mercoledì 15 aprile 2015

Shemini

Shemini


Nell'ottavo giorno successivo ai sette dell'investitura al ruolo di Cohanim di Aaron e i suoi figli, vengono presentate sull'altare le offerte, così come H. aveva comandato a Moshe.
Aron e Moshe benedicono il popolo, e un fuoco mandato da H. brucia tutto ciò che si trova sull'altare.
L'intero popolo vede la gloria di H., canta lodi e si prostra al Signore.

Nadav e Avihu, figli di Aron, presentano ad H. un sacrificio vietato: esce un fuoco dall'altare che li avvolge ed essi muoiono.
Il padre resta in silenzio davanti a questa tragedia.

Viene vietato ai Cohanim di prestare il loro servizio dopo aver bevuto del vino o del liquore. Moshe rimprovera Aron per non aver eseguito il sacrificio come li era stato comandato, ma dopo aver sentito le spiegazioni del fratello, Moshe le accetta.

Seguono le regole riguardanti la kasherut.
Qualunque animale che abbia lo zoccolo spaccato e sia ruminante è permesso; viene presentata una lista di tutti gli animali ruminanti, ma senza zoccolo spaccato (il cammello, il coniglio, la lepre) e di quelli con lo zoccolo spaccato, ma non ruminanti (il maiale, unico nel suo genere) e quindi non permessi.

Per quanto riguarda gli animali che "vivono nell'acqua", sono permessi tutti quelli che hanno le pinne e le squame, tutti gli altri sono da considerare ripugnanti.
Viene data una lista dei volatili proibiti e si vietano tutti gli insetti tranne 4 tipi di locuste.

Sono date alcune regole riguardanti l'impurità delle carcasse di animali e sottolineata la forza purificatrice del mikwe, il bagno rituale.

Il popolo d'Israele deve saper distinguere tra l'impuro e il puro, affinché possa essere santo davanti ad H. poiché H. è santo.

Shabbat Shalom da tutto lo staff del CGT
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