venerdì 30 marzo 2012

Parasha Tzav

Tzav

 H. comanda a Moshè di impartire ad Aharòn ed ai suoi figli le regole inerenti ai loro diritti e doveri quali kohanim (sacerdoti).

Viene quindi elencata la precedura dei korbanòt, i sacrifici di animali e le offerte farinacee portate al Santuario.

Il fuoco sull'Altare deve bruciare costantemente.

Sull'Altare si immola l'intera olà, le parti di grasso delle varie offerte (per la pace, per l'espiazione dei peccati e per la colpevolezza) insieme alla porzione prevista prelevata dall'offerta di farina.

I kohanim mangiano la carne dei sacrifici del peccato e della colpevolezza e le rimanenze della farina. L'offerta per la pace viene mangiata da colui che l'ha portata nel Santuario, ad eccezione di alcune parti, indicate con precisione dal kohèn.

La carne delle offerte è considerata sacra e può dunque essere mangiata soltanto da persone ritualmente pure e solo nel luogo sacro e in un determinato lasso di tempo.

Aharòn e i suoi figli rimangono nel comprensorio del Santuario per sette giorni, durante i quali vengono iniziati al sacerdozio da Moshe

Tratto dal sito chabad.org traduzione di Chani Banjaminson